Strategie di marketing per il commercio online

Il settore del commercio online, nonostante la situazione di crisi economica degli ultimi anni, è sempre in continua crescita.

Infatti le vendite online di prodotti continuano a segnare un trend talmente positivo in tutti i settori merceologici (moda, turismo, elettronica, telefonia, agro-alimentare, arredamento, libri, etc.) da non poter più essere ignorato dalle aziende, che grazie al commercio online, possono  approfittare delle nuove potenzialità commerciali del web per abbattere i limiti territoriali della propria attività e ampliare i mercati di riferimento e, di conseguenza, incrementare il fatturato.

Le statistiche di settore confermano che il commercio online in Italia nel 2014 ha avuto un grosso incremento, segnando un valore economico di oltre 13 miliardi di Euro.

Gli stessii dati dicono che in Italia, mentre la crisi economica ha provocato la chiusura di molte attività, l’e-commerce nei diversi settori è cresciuto di oltre il 18% con punte di circa il 23% nel comparto agro-alimentare deila vendita di  prodotti tipici regionali , con un numero di acquirenti che sono quasi raddoppiati, raggiungendo oltre 16 milioni.

Ancora maggiore lo sviluppo del commercio online nei mercati esteri, dove le vendite online dei prodotti Made in Italy,  sono cresciute di oltre il 28 %,  favorendo quindi l’esportazione e l’apertura di nuove prospettive commerciali.

Con una piattaforma di e-commerce è possibile e relativamente semplice provare le potenzialità commerciali di un nuovo mercato estero, sia europeo che extra-europeo.

La strategia di marketing e la visibilità online per il commercio online

Il successo di un negozio online, oltre che dalla tipologia e dalla qualità dei prodotti venduti,
dipende in massima parte dall’usabilità del sito e dalla strategia di promozione e comunicazione e dalla visibilità online che si riesce a raggiungere.
La strategia del marketing mix di un e-commerce è simile a quella di un’attività commerciale
tradizionale:

  • prodotto
  • prezzo
  • distribuzione
  • comunicazione

La differenza sta nel concetto di distribuzione che nel web non si riferisce ai diversi punti vendita dislocati sul territorio, bensì alla qualità del sito di e-commerce (grafica e usabilità) e alla sua
reperibilità da parte degli utenti, cioè alla sua visibilità online.

Pertanto all’interno della strategia di marketing di un negozio online, la realizzazione di un sito funzionale e il raggiungimento di “un’elevata visibilità” deve essere l’obiettivo primario.
Quello che di solito fa quando si sceglie prendere il proprio negozio nella via principale del paese o nel grande centro commerciale per avere la possibilità di contattare migliaia di potenziali clienti.

La strategia principale per acquisire clienti sul web è quella di “farsi trovare da chi ci sta cercando”; pertanto è fondamentale avere un sito di e-commerce ben posizionato sui motori di ricerca, attivare un canale di promozione e comunicazione sui social media, pianificare campagne pubblicitarie su Google, utilizzare il direct marketing tramite azioni di e-mail marketing.

Inoltre per le persone che fanno acquisti online, le informazioni e la sicurezza sono molto importanti: è necessario quindi fornire informazioni chiare sui singoli prodotti, sulle spedizioni e sulla possibilità di reso nel caso in cui il cliente non sia soddisfatto del prodotto acquistato.
Importante quindi realizzare delle schede dettagliate su ogni prodotto.
Più chiare e complete saranno le informazioni fornite, più il cliente sarà invogliato a effettuare un acquisto presso il vostro negozio online.

Infine nella strategia di marketing di un e-commerce non deve mancare uno strumento per la promozione delle vendite e per la fidelizzazione della clientela, come campagne promozionali, sconti, raccolta punti, etc., per premiare e gratificare il nostro cliente.

ADV, la pubblicità online

La traduzione letterale di Advertising, in sigla ADV, è semplicemente pubblicità. Ma dietro questa singola parola si nasconde un intero mondo. Non che non si tratti di vera e proprio pubblicità, anzi; nonostante sia un termine divenuto famoso bel web, indica anche la promozione di tipo tradizionale.

Ma quello che interessa in questa sede è l’advertising che si fa sul web. Quello che porta il tuo sito nelle prime posizioni della SERP, l’elenco dei risultati che i motori di ricerca mostrano quando un utente da una richiesta. O che mostra il tuo post sui social a un pubblico potenzialmente interessato a comprare il tuo prodotto o ad acquistare i tuoi servizi.

Stiamo parlando di una forma diretta di pubblicità; in sintesi, sono formule a pagamento. Un po’ come acquistare spazi pubblicitari sui giornali, la tv o i cartelloni stradali.

ADV: i due canali più utilizzati

In linea di massima, sono due le strade principalmente percorse da chi ha deciso di investire nell’advertising. Da una parte, la sponsorizzazione del proprio sito, in modo che compaia in alto nella prima pagina della SERP, ancora prima dei risultati organici. La seconda, il pagamento di una somma sulle piattaforme social perché il proprio post sia mostrano non solo ad amici e follower, ma anche ad utenti sconosciuti che siano potenzialmente interessati.

Vediamo le due forme nel dettaglio.

Search advertising

Basta la parola Search per riportare questo tipo di pubblicità ai motori di ricerca. Tutti quelli che ci sono, anche se in questo momento storico sembra esistere solo Google. Per sfruttare il Search Engine Advertising (in sigla SEA) l’utente paga una quota per inserire il proprio sito in un elenco di specifici termini.

E’ quindi evidente che tutto si basa sulla scelta delle parole chiave. Prima di avviare una campagna Search ADV, devi individuare le keyword usate dal tuo target di riferimento; poi investire una cifra per apparire fra gli annunci quando un utente usa quelle keyword per fare una ricerca.

Detta così, sembra facile e immediata; nel concreto, è un delicato equilibrio di individuazione di parole e frasi frequenti ma non abusate, e di lotta con i diretti competitor.

Display Advertising

La prima forma di display advertising è stata quella dell’acquisto dei classici banner pubblicitari, nei giornali online o sui blog. Ricordava molto quello che avveniva nelle pagine cartacee, e forse per questo era più facile capire come funzionavano. Oggi ovviamente questa formula resiste e anzi si perfeziona sempre più; ma a fianco è arrivata anche la sponsorizzazione dei post di Facebook o altri social. Se il concetto è lo stesso, la forma cambia. A colpo d’occhio un post non sembra immediatamente una pubblicità (sebbene la dicitura di sponsorizzazione debba sempre esserci per legge), quindi l’utente ci si avvicina in maniera diversa.

Un post permette di raccontare di più di se stessi e di cosa si offre. Per l’utente è meno invasivo; anche se ovviamente il rischio è di confondersi con gli altri aggiornamenti. Funziona soprattutto se viene mostrato a chi può essere un potenziale cliente. Per questo è importante dare indicazioni precisi sul target di pubblico che si vuole raggiungere.

ADV, le diverse opzioni

E’ fuori di dubbio che, almeno al momento, Googlee ADS e Facebok ADS abbiano la parte del leone nel campo dell’ADV. Ovviamente nulla è eterno, ed è probabile che in un futuro più o meno lontano altri servizi diventino più noti e utilizzati.

Magari uno fra quelli che già oggi si presentano come alternative alle due teste di serie. Tra questi Mailchimp o Adroll, che forniscono servizi per email marketing, notifiche push o display advertising. Lavorano su budget reimpostati dal cliente, che possono essere a giornata oppure su base mensile.

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